Chi sono
Sono un Medico Chirurgo Oculista che ha completato il suo percorso di specializzazione nella prestigiosa Università di Bonn dove ho approfondito le moderne tecniche di chirurgia della cataratta.
Da oltre 39 anni mi occupo di tutto ciò che riguarda la cura dell'occhio
Ho partecipato a congressi internazionali eseguendo interventi di chirurgia in diretta e ho pubblicato diversi libri sull'Oculistica.
Sono responsabile del Reparto di Oculistica della Casa di Cura Città di Parma e nel corso della mia carriera ho eseguito oltre 20.000 interventi di chirurgia della cataratta, refrattiva o glaucoma.
Strutture in cui lavoro
Ambulatorio privato
Casa di Cura Città di Parma
Poliambulatorio chirurgico Villa Richeldi
Pubblicazioni editoriali
Le Aberrazioni Ottiche
Anche se non se ne rendono conto, gli oculisti sono le persone più adatte a comprendere le aberrazioni ottiche; quotidianamente si confrontano con queste e sono diventati molto bravi a gestirle, valutarne gli effetti sulla visione, calcolare quali di queste sono più o meno importanti e sono anche in grado di correggerle con lenti e adesso anche chirurgicamente. Tutto questo con alcune grosse limitazioni.
Le lenti intraoculari multifocali
Fino a non molto tempo fa lo scopo dell'intervento di cataratta consisteva solamente nel ristabilire la trasparenza dei mezzi diottrici oculari rimuovendo il cristallino opaco.
L'introduzione dei cristallini artificiali ha permesso di superare il problema dell'elevata ipermetropia che affliggeva i pazienti afachici.
Res Videre
L'ottica è stata presentata agli oculisti nel modo più adatto ad essere utilizzato per la dimostrazione delle formule di ottica geometrica.
Vale a dire che si è ipotizzato che la luce si propaghi sotto forma di raggi rettilinei, divergenti da una fonte luminosa o paralleli quando questa fonte è situata ad una distanza molto lontana.
Evoluzione IOL
Negli ultimi anni le lenti intraoculari multifocali hanno subito una profonda evoluzione.
Inizialmente ci si era preoccupati soprattutto di garantire una perfetta visione anche a distanza ravvicinata e forse erano stati trascurati alcuni aspetti, come la formazione degli aloni o la riduzione della sensibilità al contrasto che l'uso di queste lenti comporta.
Poca attenzione era stata prestata alla ripartizione dell'energia luminosa tra i vari fuochi, che invece riveste una fondamentale importanza per prevenire molti inconvenienti come la formazione degli aloni notturni. L'esperienza ha permesso di capire molti dei fenomeni visivi che sono legati all'uso di queste lenti e e di sviluppare modelli costrittivi in grado di minimizzare molti degli inconvenienti che caratterizzavano i primo modelli.
Una volta si faceva sostanzialmente una distinzione tra lenti refrattive e diffattive. Oggi esistno anche lenti che permettono la visione a ditanza ravvicinata sfruttando la sola aberrazione sferica. Altre volte quest'ultima viene introdotta anche nella costruzione di alcune lenti diffrattive, che quindi finiscono con l'utilizzare una miscela di diversi meccanismi.
Un ampio spazio viene dedicato anche alla descrizione delle lenti EDOF, discorso abbastanza complesso perchè oggi questo termine viene utilizzato principlmente per descrivere quelle lenti che permettono una focalizzazione continua dall'intermedio all'infinito, non senza qualche recriminazione da parte di coloro che prer primi le hanno prodotte e ne hanno creato il termine. Tuttavia oggi i meccanismi con cui questo scopo viene raggiunto sono spesso molto diversi fra di loro per cui oggi finiscono col far parte di questa categoria modelli loto differenti tra di loro.